Universal Code of Conduct/2021 consultations/Enforcement/it

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Codice universale di condotta

Questa pagina riassume le consultazioni in lingua locale della fase 2 del progetto di Codice universale di condotta che si sono tenute da fine gennaio ai primi di marzo del 2021. La discussione riguardava l'applicazione del Codice universale di condotta con le comunità individuate e si è tenuta tramite i canali e le piattaforme utilizzate dalle rispettive comunità. Le conclusioni per ogni comunità sono disponibili qui:

  1. arabo
  2. afrikaans
  3. bengalese + assamese + bishnupriya
  4. Wikimedia Commons
  5. coreano
  6. igbo + hausa + ci
  7. indonesiano
  8. italiano
  9. maithili + newari + Bhojpuri + Doteli
  10. malese
  11. nepalese
  12. polacco
  13. santali
  14. Wikidata
  15. yoruba

Introduzione

Nell'ottobre del 2020, dopo la fase di condivisione e di feedback, il comitato di redazione ha completato la bozza del codice di condotta. La bozza è stata poi inviata al Board di Wikimedia Foundation per la revisione. Il team dedicato al codice di condotta ha poi iniziato i preparativi per la fase 2, che ha previsto nuovamente il coinvolgimento delle comunità per esplorare i percorsi di segnalazione e applicazione della linea guida globale. Redigere una linea guida che sia applicabile all'intero movimento Wikimedia è stato già di per sé un compito complesso, durante il quale è apparso evidente che pensare ai percorsi per l'applicazione lo sarebbe stato ancora di più.

Questo è particolarmente vero per una struttura che deve funzionare all'interno di modelli diversi di governance. Consci di questa sfida, il Trust & Safety Policy team ha condotto delle ricerche per comprendere come funzionano i meccanismi attuali in diverse comunità. Data la natura complessa dell'ecosistema Wikimedia e i diversi modi di funzionamento delle comunità, è stato difficile raccogliere e riassumere tutti gli elementi che determinano l'efficacia di tali sistemi.

Il team di progetto ha raccolto più informazioni possibili per mappare, comprendere e distinguere i diversi modelli di governance delle comunità. Questo ha incluso verificare quali comunità hanno organi e funzionari come comitati di arbitraggio, checkuser o burocrati che si occupano di violazioni di comportamento. Il team ha analizzato fattori come il livello generale di attività delle pagine di segnalazione delle diverse comunità, l'esistenza di un percorso di appello e il numero medio di blocchi che ogni comunità utilizza in un dato periodo di tempo.

Prendendo in considerazione tutte queste informazioni le comunità sono state divise in tre gruppi: comunità con sistemi di enforcement efficaci, comunità con sistemi di enforcement moderatamente funzionali e comunità con sistemi di enforcement minimi o inesistenti.

Il team ha incaricato tre facilitatori per ciascuna di queste categorie prendendo in considerazione il loro livello di esperienza nel progetto di riferimento, le conoscenze linguistiche e la conoscenza di altre comunità nel movimento.

Nel gennaio 2021 il team di progetto del CUC ha iniziato le consultazioni in lingua locale con l'aiuto dei nove facilitatori riuscendo a coinvolgere 21 comunità linguistiche, incluse Wikidata e Wikimedia Commons.

Tasso di coinvolgimento

 

Le consultazioni sono cominciate contemporaneamente in tutte le comunità individuate. Si è cominciato con un annuncio al bar o nelle pagine comunitarie. A questo è seguito il contatto tramite i canali abituali per ogni comunità.

Nel complesso, le sei settimane di facilitazione sono state divise in tre segmenti. La prima fase è stata dedicata all'annuncio e l'invito a partecipare sui progetti e sui social media usati generalmente dalle comunità. Ciò è stato fatto per informare le comunità dell'inizio della consultazione e per invitarle a una discussione aperta sul tema dell'applicazione del codice di condotta.

La seconda fase è stato dedicato ai sondaggi. È stato notato come, in precedenti consultazioni, molti membri della comunità preferiscono il sondaggio come luogo più sicuro per esprimere la propria opinione. In particolare, con un questionario gli utenti possono esprimere le loro idee e le loro perplessità in forma anonima. Pertanto, questa strumento di condivisione è stato scelto anche per le consultazioni della fase 2. La maggior parte dei sondaggi è stata resa accessibile tramite link pubblici nelle pagine di progetto o nel sitenotice, che ne hanno facilitato la diffusione.

La terza fase della consultazione si è concentrata sull'ottenere input più personalizzati: sono stati organizzati diversi incontri di gruppo virtuali e chat personali con gli utenti interessati. Ciò ha permesso loro di usufruire di una piattaforma di discussione verbale aperta e di brainstorming collettivo per riflettere sui percorsi di applicazione possibili del CUC per le rispettive comunità.

Modalità di coinvolgimento

Analogamente alle consultazioni della fase 1, il livello medio di coinvolgimento è stato determinato dalle preferenze, esigenze e abitudini della comunità e dei partecipanti. Il team di facilitazione ha cercato di utilizzare più canali e modi di comunicare possibili, per mettere in condizione di partecipare il maggior numero possibile di persone.

 
I diversi canali di comunicazione usati durante la consultazione

Il team di facilitazione ha ricevuto risposte da 3553 utenti. Il numero è indicativo del numero di persone, non delle singole risposte: un utente intervenuto più volte viene contato solo una volta e le ridondanze che riguardano risposte dello stesso utente in siti o piattaforme diverse sono state rimosse. Per esempio, se un utente ha preso parte alla discussione in luoghi diversi (bar, pagina di discussione, social media, chiamate di gruppo, incontri personali, eccetera) è stato contato una sola volta.

Questo, tuttavia, non è stato possibile per le risposte ricevute tramite i sondaggi, in quanto la maggioranza di questi erano anonimi. È possibile che qualcuno degli utenti che ha risposto al questionario avesse già partecipato in altri luoghi. Il numero totale delle risposte al questionario è di 2995, il numero di persone che hanno risposto in altre forme è 558.

Consultazioni

Le consultazioni in lingua locale hanno fatto emergere diverse idee sui possibili strumenti di applicazione del CUC, sulle strutture che dovrebbero occuparsene e sul supporto alle vittime di molestie.

Le conclusione di ogni lingua possono essere lette qui:

  1. arabo
  2. afrikaans
  3. bengalese + assamese + bishnupriya
  4. Wikimedia Commons
  5. coreano
  6. igbo + hausa + ci
  7. indonesiano
  8. italiano
  9. maithili + newari + Bhojpuri + Doteli
  10. malese
  11. nepalese
  12. polacco
  13. santali
  14. Wikidata
  15. yoruba

Feedback

 
 

Come previsto, il team ha raccolto idee molto diverse fra loro sui meccanismi di applicazione del CUC. Le consultazioni della fase 2, incentrate principalmente sull'applicazione del codice universale di condotta, sono state condotte come un dialogo aperto. Ciò significa che ci sono stati numerosi scambi tra i membri della comunità e i facilitatori e che, quindi, è difficile quantificare le idee condivise sul potenziale meccanismo di applicazione e sull'organismo di applicazione.

Le comunità hanno riconosciuto che è imperativo creare un sistema di applicazione fattibile affinché il CUC sia efficace. Tuttavia, le idee su come debba essere il sistema di applicazione sono state estremamente varie. Alcune sono stati condivise con certezza, altre con apprensione. Non c'è stata una chiara scelta unanime e, allo stesso modo, nessuna opposizione unita. È stato osservato che le comunità hanno pensato che l'implementazione di una struttura standard per tutto il movimento sarebbe stata impraticabile. Se implementato, questo sistema dovrà passare attraverso più fasi di assestamento e modifiche, prima di raggiungere un funzionamento soddisfacente per la comunità.

Idee e opinioni espresse sul sistema di applicazione

1. Creazione di entità locali interne ai progetti

La costituzione di organi locali che si occupino di esaminare e gestire in particolare casi di violazione delle norme di condotta è stata una delle scelte più popolari nelle diverse comunità. Alcune comunità hanno indicato una soluzione simile ai comitati di arbitraggio, altre hanno indicato come soluzione la nomina di un gruppo di amministratori, scelti dalla comunità, allo scopo di dedicarsi esclusivamente all'analisi di segnalazioni sulle norme di condotta. Alcune comunità hanno anche supportato l'idea di creare un nuovo organo per il CUC, in modo da non aggiungere compiti e responsabilità ai ruoli già esistenti. Tuttavia, durante la consultazione è stato più volte sottolineato che la conoscenza del contesto culturale e della lingua sono requisiti imprescindibili per chiunque sia responsabile della gestione di casi di abusi o molestie.

Per questa scelta, diverse persone nei progetti hanno affermato che, per funzionare efficacemente, l'entità locale avrà bisogno del sostegno della Fondazione, in modo che le comunità possano creare strumenti e risorse per gestire questi aspetti a livello locale.

Quando si parla di applicazione, voglio che i progetti che hanno un Arbcom rimangano indipendenti, nel senso che nessuno da fuori possa, con il pretesto del CUC, imporre blocchi locali o globali a utenti solo per le azioni su quei progetti. [...] A mio parere, le comunità locali devono autoregolarsi; solo in casi estremi dovrebbe esserci un intervento di WMF, e questo è improbabile che cambi, perché già ora WMF può intervenire solo con le cosiddette office actions.

— Un utente della comunità polacca

Gli amministratori già si occupano di alcuni degli comportamenti inaccettabili del CUC, poiché c'è una sovrapposizione fra CUC e linee guida locali, [quindi] gli amministratori sembrano quelli più indicati per gestire le violazioni. Sarei preoccupato se se ne occupassero gli steward, perché potrebbero essere sommersi di lavoro se il volume di richieste da tutti i progetti Wikimedia fosse elevato. Non credo nemmeno che sia necessario un ente globale o sovraprogetto, visto che ci sono già diversi gruppi utente che si occupano di questi casi.

— Un utente Wikidata

2. Creazione di un ente globale/sovraprogetto

Non c'è accordo se questo organo globale debba esistere "al di sopra" degli organi locali oppure come entità a sé stante. Secondo alcuni membri della comunità, un ente globale è necessario per supervisionare l'applicazione di una policy globale come il CUC. Diverse comunità hanno però espresso chiaramente la propria contrarietà a un ente formato da un team interno a WMF o nominate esclusivamente da WMF. Le preferenze espresse sono nella direzione di un ente eletto dalla comunità globale, come un Arbcom globale. È stato specificato che la composizione, la selezione dei membri e la loro durata devono essere valutati attentamente.

Io concordo con la creazione di una commissione di Ombudsman per l'applicazione del CUC, forse gli amministratori potrebbero essere coloro che aiutano in questo. Se c'è un conflitto fra utenti su una violazione del codice di condotta, questo dovrebbe essere gestito attraverso queste procedure. La mia domanda successiva probabilmente riguarderebbe il modo di stabilire questa commissione, una volta avviata la discussione.

— Un utente della comunità indonesiana

A mio parere è meglio affidarsi a un gruppo di persone elette dalla comunità, (non devono necessariamente essere amministratori) che abbiano un rapporto diretto con la Fondazione.

— Un utente della comunità araba

3. Una combinazione di entità locali e globali

Un'altra delle opzioni più diffuse tra le comunità è la creazione di un ente locale con un percorso di escalation verso un ente globale. Le comunità hanno spesso osservato che ci sono casi in cui gli organi locali non sono o potrebbero non essere l'organo appropriato per gestire casi del genere. Le principali preoccupazioni riguardano:

  • Casi in cui è coinvolto un amministratore o un membro di un organo locale.
  • Casi in cui le persone coinvolte non si sentono al sicuro nel segnalare le violazioni localmente.
  • Casi particolarmente complessi

Per queste casistiche, è stato anche suggerito di creare un processo di appello, in modo che se il segnalante non è soddisfatto dell'esito o di come il caso è stato gestito, vi sia la possibilità di ricorrere all'ente globale.

L'ente globale può operare come un comitato di appello, che entra in funzione quando a livello locale sono stati utilizzati tutti gli strumenti o percorsi esistenti di soluzione del conflitto.

— Un utente della comunità yoruba

A ogni livello, quindi dalle comunità fino alla dirigenza WMF, deve esistere un team/sportello per la gestione delle violazioni del CUC. A livello comunitario, i membri possono essere eletti pubblicamente dagli utenti registrati. Questo team non dovrebbe essere più grande di 4/5 persone e uno dei membri deve essere una donna. Quando ci sono problemi o segnalazioni che coinvolgono utenti donne, questi devono essere gestiti da un membro della componente femminile. Devono essere stabiliti criteri fissi per l'appartenenza al comitato.

— Un utente della comunità santali

4. Il team Trust & Safety della Foundation

Una parte minoritaria delle risposte indica che alcune comunità non sono contrarie all'idea che T&S abbia un ruolo nel processo di applicazione del CUC. Per la maggior parte questa opzione è stata ritenuta accettabile per le comunità che non hanno le capacità di sviluppare propri sistemi di gestione delle violazioni.

Può essere creata una combinazione fra ente globale e T&S.

— Un utente della comunità di Commons

In fondo siamo tutti volontari, il tempo disponibile è limitato. Sono disposto a stare in un comitato che parla di lavoro e leggi? Direi di no. Questo è già il mio lavoro. Io mi diverto a scrivere voci [...] Abbiamo provato a far funzionare il comitato nella Wikipedia Afrikaans negli ultimi anni. [...] La gente non è interessata alla politica ma alla conoscenza, gli uccelli, i pesci, le dighe, i ponti. Nessuno di noi è interessato alla politica, abbiamo già passato fin troppo tempo su questo tema.

— Un utente della comunità afrikaans

5. Sistema di segnalazione

C'è una richiesta unanime per un sistema di segnalazione che permetta segnalazioni anonime. I facilitatori hanno scoperto che, in molte comunità, la gran parte delle violazioni non vengono segnalate per mancanza di metodi di segnalazione sicuri. Questo vale in particolar modo per le comunità di piccole dimensioni. I facilitatori hanno anche notato che avvengono nelle loro comunità più casi di quanti ne vengono segnalati. Questo è stato una novità anche per facilitatori con oltre 10 anni di esperienza nella loro comunità. Questo dimostra anche che il timore di esprimersi è comune in molte comunità. Oltre a ciò altri fattori rendono difficoltosa la segnalazione e la gestione.

Le comunità hanno descritto le seguenti situazioni in cui gli utenti hanno difficoltà nel segnalare:

  • Quando il segnalante è un minore.
  • Segnalare casi con situazioni legali complesse (il caso più comune è quando segnalante e segnalato fanno capo a sistemi giuridici diversi).
  • Segnalare episodi che coinvolgono aspetti sessuali (questi sono meno segnalati per paura di peggiorare una situazione già difficile).
  • Difficoltà nel segnalare casi avvenuti nel passato.
  • Segnalare casi che coinvolgono utenti molto noti o con cariche all'interno del progetto (la stessa cosa vale al contrario: utenti con posizioni particolari trovano più difficile fare segnalazioni).
  • Utenti maschi sono riluttanti a segnalare molestie sessuali.
  • Le barriere linguistiche ostacolano le segnalazioni.

Analogamente a quanto succede in altri siti o social media, le pagine di discussione potrebbero avere ben visibile un pulsante "segnala", cliccando sul quale si dovrebbe aprire una pagina in cui scrivere cosa è successo.

— Un utente della comunità italiana

Ci dovrebbero essere mezzi di segnalazione alternativi, compreso un percorso privato (e protetto). Questo dovrebbe però essere limitato alle violazioni del codice di condotta.

— Un utente della comunità coreana

Perplessità

Diversi utenti hanno raccontato di essere stati vittime o testimoni di molestie dovute al loro volontariato sui progetti Wikimedia. Questi casi non sono stati segnalati oppure non hanno avuto conseguenze, perché hanno avuto luogo al di fuori dei progetti. Un numero consistente di persone ritiene che questi casi debbano essere contemplati nel contesto del CUC.

Almeno una comunità ha espresso contrarietà alla politica non-discriminatoria descritta dal CUC. Questa comunità nega la presenza al suo interno di membri non binari o appartenenti a gruppi minoritari. Nonostante questo, all'interno di questa comunità un numero significativo di persone che hanno risposto al questionario si identifica come non binario. Secondo il facilitatore pubblicare questi numeri creerebbe ulteriori spaccature nella comunità.

La partecipazione femminile e di gruppi minoritari rimane bassa: coloro che hanno preso parte alle consultazioni lo hanno fatto perlopiù tramite canali privati. In una delle comunità, le partecipanti femminili si sono identificate come tali nel questionario, ma hanno chiesto al facilitatore di non rivelare i dati in pubblico. Questo è stato sorprendente per il facilitatore che sa che nella comunità non ci sono molte donne, ma riteneva la comunità un luogo sicuro per loro: in realtà, ce ne sono molte, ma la cosa non è nota perché le donne non si dichiarano come tali.

Punti notevoli

Almeno due delle comunità coinvolte hanno affermato di preferire che non vi siano interventi della Fondazione nei meccanismi locali di governance. Per evitare questo, sono disposte a prendere tutte le misure necessarie a rivedere e aggiornare le proprie procedure. Almeno una di queste ha già cominciato ad aggiornare le sue linee guida per adeguarle al CUC e sta pensando a sistemi di gestione locali che possano affrontare in maniera soddisfacente i casi di violazione.

D'altro canto, alcune delle comunità di dimensioni minori hanno affermato di preferire dedicare il tempo alla creazione di risorse e contenuti. Per questo motivo hanno bisogno di sostegno e supporto per la creazione di linee guida e meccanismi di governance coerenti con il CUC. Per gran parte delle comunità di medie dimensioni le opinioni sono contrastanti. Preferiscono una soluzione che offra supporto senza dover rivedere completamente i meccanismi esistenti.

Forme di sostegno

Un vasto numero di partecipanti condivide l'idea di formare gruppi di sostegno per le vittime di molestie. Secondo alcuni utenti, dopo la segnalazione, le vittime si trovano di fronte a tre possibili gruppi: coloro che prendono le parti del molestatore, coloro che vogliono risolvere il conflitto in modo imparziale e coloro che offrono sostegno alla vittima. Per quest'ultima, che già affronta dello stress, la presenza del terzo gruppo è fondamentale. Il sostegno di parte della comunità incoraggia a segnalare anche piccoli episodi e ha quindi un ruolo di prevenzione nei confronti di episodi più gravi.

Molti partecipanti sono dell'opinione che questi gruppi di sostegno debbano essere organizzati all'interno del movimento. Alcuni hanno suggerito di creare una piattaforma o un canale dedicato, nel quale le persone possano cercare sostegno, mentre altri hanno affermato che un gruppo più piccolo possa offrire un sostegno migliore. Su questo punto, sono state espresse molte idee, ma lo sviluppo di un sistema di questo tipo richiederebbe un grande lavoro, soprattutto per evitarne gli abusi.

Cosa succede ora

Verrà formato un comitato di redazione che revisionerà i feedback ricevuti dalle comunità. Il comitato proporrà successivamente meccanismi di applicazione e gestione, che verranno valutati e rivisti dal Board.